Canto eucaristico
C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
G. Nell’anno giubilare gli Altari della Reposizione delle due chiese di Gagliano invitano a riscoprire l’Eucaristia come Cuore di Cristo, secondo quanto suggerisce il miracolo di Lanciano dove nel 730 circa, durante la consacrazione, il vino divenne sangue e l’ostia si trasformò in tessuto muscolare del cuore.
Seguendo lo spirito del Giubileo che ci vuole Pellegrini di speranza, visiteremo i “Sepolcri” come prima tappa di un pellegrinaggio verso Gesù, che prevede d’incontrarlo successivamente nelle persone che vivono in condizioni di sofferenza. Un pellegrinaggio che, secondo le Norme della Penitenzieria Apostolica, è fonte di indulgenza plenaria a tutti gli effetti.
Cosa fare? Visitare agli Altari della Reposizione (almeno uno); Soffermarsi in adorazione dell’Eucaristia; Estrarre dai cesti ai piedi degli altari un biglietto contenente un suggerimento per un’opera di misericordia. L’opera può essere sostituita da un’altra a piacimento che prevede la visita per un congruo tempo a persone che si trovano in necessità; Compiere l’opera individuata.
Quali altre condizioni adempiere? Riservare un po’ di tempo per un buon esame di coscienza; Esprimere al Signore il proposito sincero di non ricadere nei propri peccati; Confessarsi il prima possibile; Accostarsi alla santa Comunione il prima possibile; Pregare secondo le intenzioni del Papa.
G. In questo giubileo, che ci chiama ad essere Pellegrini di speranza, sappiamo che non siamo soli lungo il cammino: Cristo Gesù e con noi, e in lui torniamo a vivere, perché lui è la nostra speranza! E Gesù incontriamo innanzitutto nel segno che ci ha lasciato la sera dell’Ultima Cena, il Pane eucaristico, per imparare a riconoscerlo nel volto di chi ci è accanto.
Il simbolo del Sacro Cuore che campeggia nell’Altare della Reposizione, accogliendo al suo interno il Tabernacolo, è un richiamo a riscoprire nella Santissima Eucaristia il cuore misericordioso di Cristo.
Il Cuore di Cristo nell’eucaristia ci invita al pellegrinaggio verso il cuore di Cristo nei bisognosi.
Silenzio meditativo. Canto eucaristico
Tutti. Adoriamo te, Cristo Signore, nostra unica speranza, e ti ringraziamo, perché nell’Eucaristia edifichi, raduni e vivifichi la tua Chiesa.
Fa’ che avvertiamo la tua presenza in mezzo a noi!
Tu che in quest’Ostia santa parli a noi il linguaggio dell’amore, aiutaci a spingerci “fino alla fine”, come hai fatto tu, per non risparmiarci nel riaccendere la speranza in chi incrociamo sul nostro cammino, asciugando le lacrime di chi soffre e sostenendo gli sforzi di chi anela alla pace.
Parlaci, Signore! Sostienici, Signore!
Lode e onore a te, Signore Gesù, ora e per sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Silenzio meditativo
1L. Dal vangelo secondo Luca (24,13-27)
In quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?”.
Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: “Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?
Domando loro: “Che cosa?”.
Gli risposero: “Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”.
Disse loro: “Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”.
E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Canto eucaristico
2L. “La speranza non delude… Ne abbiamo tanto bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli. Ci vuole la speranza! Ci sentiamo smarriti e anche un po’ scoraggiati, perché ci troviamo impotenti e ci sembra che questo buio non debba mai finire. Ma non bisogna lasciare che la speranza ci abbandoni, perché Dio con il suo amore cammina con noi. “Io spero, perché Dio è accanto a me: questo possiamo dirlo tutti noi. Ognuno di noi può dire: “Io spero, ho speranza, perché Dio cammina con me”. Cammina e mi porta per mano. Dio non ci lascia soli. Il Signore Gesù ha vinto il male e ci ha aperto la strada della vita. La vita è spesso un deserto, è difficile camminare dentro la vita, ma se ci affidiamo a Dio può diventare bella e larga come un’autostrada. Basta non perdere mai la speranza, basta continuare a credere, sempre, nonostante tutto”. (FRANCESCO, Udienza generale, 7 dicembre 2016)
Silenzio meditativo
G. A ogni invocazione acclamiamo: Cammina con noi, Signore!
– Tu che sei disceso dal cielo.
– Tu che hai guarito le nostre infermità.
– Tu che hai distrutto i nostri peccati.
– Tu che hai sofferto la Passione.
– Tu che ci hai lasciato il sacramento dell’Amore.
– Tu che continui ad essere presente in chi è nel bisogno.
– Tu che ci chiami ad amarti nel volto degli altri.
Canto eucaristico. Silenzio meditativo
3L. La speranza e la misericordia sono alimentate dalla preghiera. Pregando si custodisce e si rinnova l’amore di Cristo versato sulla Croce per ciascuno di noi. Pregando teniamo accesa la scintilla dell’amore. La preghiera è la prima forza della speranza.
Tu preghi e la speranza cresce, va avanti.
Pregare è come salire in alta quota: quando siamo a terra, spesso non riusciamo a vedere il sole perché il cielo è coperto di nuvole. Ma se saliamo al di sopra delle nubi, la luce e il calore del sole ci avvolgono; e in questa esperienza ritroviamo la certezza che il sole è sempre presente, anche quando tutto appare grigio.
Ecco allora: quando le fitte nebbie della paura, del dubbio e dell’oppressione vi circondano e non riuscite più a vedere il sole, imboccate il sentiero della preghiera. Perché “Se non mi ascolta più nessuno, Dio mi ascolta ancora”.
Prendiamoci ogni giorno il tempo per riposare in Dio di fronte alle ansie che ci assalgono:
“Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia speranza”. (FRANCESCO, Messaggio per la XXXVIII GMG, 26.11.2023)
Canto eucaristico. Silenzio meditativo
4L. Ripetiamo: Sei tu, Signore, la nostra speranza!
– Solo in Dio riposa l’anima mia; da lui la mia salvezza. Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
– Fino a quando vi scaglierete contro un uomo, per abbatterlo tutti insieme come muro cadente, come recinto che crolla?
– Tramano solo di precipitarlo dall’alto, si compiacciono della menzogna. Con la bocca benedicono, e maledicono nel loro cuore.
– Solo in Dio riposa l’anima mia, da lui la mia speranza. Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
– In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.
– Confida sempre in lui, o popolo, davanti a lui effondi il tuo cuore, nostro rifugio e Dio.
Canto eucaristico. Silenzio meditativo
5L. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.
Silenzio meditativo
Tutti. Uomini e donne, noi abbiamo fame, Signore, fame di tenerezza e di comprensione, di misericordia e di fiducia.
Tu solo, Gesù, sei il Pane della vita, colui che può saziare finalmente la nostra esistenza stentata.
Uomini e donne, noi abbiamo fame, Signore, perché non troviamo nutrimento adeguato quando attraversiamo i deserti provocati dall’egoismo e dall’avidità.
Tu solo, Gesù, sei il Pane della vita, tu che abbatti tutto ciò che ci separa, tu che ci fai scoprire la gioia di vivere da fratelli, la gioia di spartire beni della terra, la gioia di condividere quello che abbiamo. (R. LAURITA)
Canto eucaristico. Silenzio meditativo
6L. Dal vangelo secondo Luca
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano, ma essi insistettero: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”.
Egli entro per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?”.
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, … e narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
7L. La speranza è alimentata dalle nostre scelte quotidiane. Dalla misericordia. L’invito a gioire nella speranza, che San Paolo rivolge ai cristiani di Roma (cfr Rm 12,12), richiede scelte molto concrete nella vita di ogni giorno. Opere di vicinanza a chi è in difficoltà. Culto reso a Cristo andando in pellegrinaggio a lui che soffre nei sofferenti.
“Perciò vi esorto a scegliere uno stile di vita basato sulla speranza [..]. Vi faccio una proposta concreta: provate a condividere ogni giorno una parola di speranza. Diventate seminatori di speranza nella vita di tutti quelli che vi circondano. Infatti, la speranza è umile, ed è una virtù che si lavora, diciamo così, tutti giorni […]. Tutti i giorni e necessario ricordare che abbiamo la caparra, che è 1o Spirito, che lavora in noi con piccole cose”. (Francesco, Messaggio per la XXXVIII GMG, 26.11.2023)
Canto eucaristico. Silenzio meditativo
G. Acclamiamo: Resta con noi, Signore!
– Nella Chiesa, chiamata ad annunciare il tuo Vangelo
– Accanto ai popoli, martoriati dalla violenza e dalla guerra.
– Nelle periferie del mondo, dove si fatica a vivere dignitosamente.
– Accanto ai poveri, agli emarginati, ai migranti, ai sofferenti.
– Nel cuore dei giovani, dei ragazzi, dei bambini, dei più fragili.
– Con chi spende ogni giorno, senza riserve, per aiutare gli altri.
– Nelle nostre famiglie, nei luoghi dove lavoriamo.
– In ciascuno dei nostri cuori, assetati di senso e di speranza.
C. Signore Gesù, ammettici a pregare il Padre tuo con le parole che tu stesso ci hai insegnato:
Padre nostro…
Canto eucaristico. Orazione conclusiva
C. Preghiamo.
Tu sei qui o, Signore Gesù, e ci dai appuntamento in ogni persona sofferente.
Tu sei nella Santissima Eucaristia, per donarci il tuo cuore e infiammare il nostro.
Tu sei la vera speranza di questo mondo.
Rinnova tutti noi, e la nostra comunità parrocchiale, con il tuo amore sempre nuovo.
Riempici di misericordia e di vita.
Resta in noi e con noi,.
Non lasciarci mai.
Tu che prima della Passione ti sei donato in questo Sacramento, ci chiami e ci aspetti in ogni crocifisso, dovunque c’è passione, per aiutarti a riaccendere la fiamma della speranza, far vincere la tristezza, superare i rancori, affrontare le paure, chiarire i dubbi, andare oltre i fallimenti.
Tu sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli.
Acclamazioni
Dio sia benedetto. Benedetto il suo santo nome
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il Nome di Gesù,
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue
Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima
Benedetta la sua santa e immacolata Concezione
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria, vergine e madre
Benedetto san Giuseppe, suo castissimo Sposo
Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.
Canto finale